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diritto alla salute tesina

Costituzione, art. Partiamo dall’assunto che la comprensione della trasmissione del nuovo coronavirus (2019-nCoV) è per ora la chiave del suo contenimento e della sua futura prevenzione. 32, strutturalmente legato al principio dell’uguaglianza sostanziale e altrettanto strettamente alla libertà personale. Il contenuto del diritto che la Costituzione riconosce a tutti gli individui è complesso: la situazione di benessere psico-fisico intesa in senso ampio con cui s’identifica il bene “salute” si traduce nella tutela costituzionale dell’integrità psico-fisica, del diritto ad un ambiente salubre, del diritto alle prestazioni sanitarie e della cosiddetta libertà di cura (in altri termini, diritto di essere curato e di non essere curato). L’ind…, Il monitoraggio della spesa sanitaria - Ragioneria Generale dello Stato, Cosa sono la destra e la sinistra oggi in Italia, Comunicazione politica e campagne elettorali, Forma di Stato e forma di governo in Italia, Strumenti di partecipazione politica del cittadino, Confronto della spesa pubblica delle regioni, Le soluzioni alla crisi economica italiana 2008-2014, Liberismo e politiche economiche di sinistra, Unione Europea, crisi economiche e crisi dei debiti sovrani, Conoscere la politica e discutere di temi politici, I dibattiti pubblici e la democrazia deliberativa, Il finanziamento dei partiti e della politica, Le petizioni e le leggi d'iniziativa popolare, Differenza tra governo tecnico e governo politico, Governabilità e rappresentatività nella forma di governo parlamentare, Il sistema elettorale a doppio turno per il rinnovo di organi collegiali, Sistema elettorale e instabilità dei governi nella politica italiana, Le politiche sull'immigrazione confuse con gli aiuti umanitari. salute e benessere tesina E’ stato interessante osservare le novità apportate nell’articolo 32 del testo Costituzionale, tra le quali in particolare è da evidenziare come la tutela della salute sia stata riconosciuta quale diritto fondamentale del cittadino. Il diritto alla salute implica il diritto ai trattamenti sanitari necessari per la sua tutela ed è garantito ad ogni persona come un diritto costituzionalmente condizionato all'attuazione che il legislatore ne dà attraverso il bilanciamento dell'interesse tutelato da quel diritto con gli altri interessi costituzionalmente protetti; in quest'ottica, l'ammissione all'assistenza indiretta (come il diritto alla scelta del medico e del luogo di … sebbene lo Stato conservasse la prerogativa di determinare i livelli uniformi di assistenza all'interno del PSN in base alle disponibilità economiche stabilite dalle leggi finanziarie annuali, le regioni poterono organizzare e gestire il funzionamento dei servizi con maggiore autonomia ma a condizione di far fronte alle spese eccedenti i trasferimenti statali con risorse proprie. I Patti per la salute, sanciti da decreti legge del Governo, definiscono gli impegni dello Stato e delle regioni per la tutela della salute. Il tema della sanità pubblica e del Sistema Sanitario Nazionale è collegato a doppio filo con il tema delle autonomie ed enti locali. e sulle novità introdotte dalla Legge Basaglia (L.180/1978): per merito di questa, infatti, i trattamenti sanitari obbligatori mutarono da violazione della nostra legge fondamentale, oltre che una violazione della libertà del singolo individuo, a pratica medica atta a proteggere il soggetto affetto da patologie psichiatriche e non la comunità “sana” dal medesimo. Gli accordi bilaterali danno poi luogo a specifici Piani di rientro del deficit sanitario regionale. La promozione della salute e del benessere comporta quindi una valutazione sistematica degl… Le disparità regionali nell'erogazione dei servizi sanitari sono quindi da addebitare quasi interamente alle differenti capacità amministrative delle regioni e alla scelta del decentramento come elemento fondante del Servizio Sanitario Nazionale. Corte Costituzionale, sentenze n° 258/1994, n° 118/1996 e n° 49/2009. Network, Articolo 32 Costituzione: tutela della salute diritto fondamentale. Il diritto alla salute è quindi un diritto multiforme, da cui si dispiega una fitta tela ramificata nell’Ordinamento, che tocca corde e piani differenti, dalla dimensione personale a quella collettiva, dall’aspetto solidaristico a quello economico. La revisione costituzionale del 2001 ha confermato il legame tra organizzazione e funzioni, sottolineando che la "tutela della salute" è compito della Repubblica e della potestà legislativa. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948 e nella Costituzione della Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO - World Health Organization) resa operativa il 7 Aprile 1948. Il diritto alla salute è stato sancito a livello internazionale dall'art. I cittadini esercitano il proprio diritto alla salute per ottenere prestazioni sanitarie, inclusive della prevenzione, della cura e della riabilitazione. 2019 Global monitoring report. La tutela della salute è sancita come diritto costituzionale all’Art. Le trattative tra Governo, regioni ed enti locali sulla sanità confluiscono nei cosiddetti Patti per la salute, che costituiscono lo strumento ordinario per la gestione delle politiche sanitarie. In sostanza, lo Stato concorda con le regioni i trasferimenti che costituiscono la fonte di finanziamento quasi esclusiva della sanità regionale, ponendo delle condizioni come l'accettazione di obiettivi, vincoli, incentivi e sanzioni in caso di inadempimento. Linterruzione dei-Z Le direttive anticipate. Della salute, per lungo tempo, è stata data una spiegazione medicale basata sul binomio salute-malattia che configurava la prima come mera assenza della seconda. Queste diseguaglianze non sembrano dipendere dalla formazione di modelli regionali di gestione della sanità perdenti o vincenti, bensì dalle differenti capacità amministrative e di governo delle regioni, capacità che in effetti possono essere facilmente messe in crisi dalla complessità dei sistemi sanitari regionali e dall'elevato grado di competenze necessarie per governarli. Con la creazione del Servizio Sanitario Nazionale si integravano i servizi di prevenzione, cura e riabilitazione in strutture organizzative decentrate coerenti con il sistema delle autonomie locali, mentre le necessarie risorse finanziarie erano poste a carico della fiscalità generale. Mentre il finanziamento ordinario delle regioni virtuose è negoziato con i Patti per la salute che stabiliscono regole generali valide per tutte le regioni, il finanziamento della sanità delle regioni in disavanzo è negoziato con accordi bilaterali tra Stato e singole regioni. Il diritto alla salute e il sistema sanitario nazionale. Life-sustaining. 32. la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. lI diritto di rifiutare le cure. Ad esempio, la costituzione dell'OMS statuendo che: "La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente un’assenza di malattia o infermità", ha in sostanza affermato che la tutela della salute si realizza non solo con la cura delle malattie e delle infermità ma anche favorendo condizioni di benessere attraverso la rimozione di fattori che influiscono negativamente sulla salute collettiva. 1. La pressione e l’ansia per la Maturità 2018 si sta facendo sentire. In Italia, il diritto alla salute è stato sancito dall'art. Il timore che l'unitarietà del Servizio Sanitario Nazionale, anche in conseguenza del federalismo amministrativo a Costituzione invariata introdotto dalle leggi Bassanini (leggi n. 59 e 127 del 1997, legge n. 191/1998 e legge n. 50/1999), potesse evolvere in direzioni divergenti a causa della frammentazione delle leggi regionali, o inglobare nell'erogazione dei servizi sanitari elementi privatistici senza regole uniformi, indusse a varare nel 1999 la riforma Bindi (Decreto Legislativo 19 giugno 1999, n. 229). La carta fondamentale della Repubblica Italiana lo ritiene non soltanto un diritto inalienabile del cittadino ma interesse della collettività, poiché essa garantisce cure gratuite agli indigenti. Tra l'altro, la stessa autonomia regionale è stata in parte penalizzata dalla necessità di accettare delle limitazioni nel vano tentativo di garantire l'uniformità del servizio sanitario nazionale. Diritto alla salute L'art. Il focus è sulla necessità dei T.S.O. Alla normale agitazione del caso, qualora non abbiate ancora preparato una tesina, probabilmente si aggiunge il panico da “Cosa scrivo?Come faccio?”. Tesine Maturità Istituto alberghiero. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Infatti, la cosiddetta "aziendalizzazione" introdotta dalla riforma Amato-De Lorenzo (decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, poi aggiornato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517) determinò profonde trasformazioni del SSN: Nonostante le possibilità di autofinanziamento concesse alle regioni non fossero così consistenti da consentire scelte troppo diverse rispetto agli indirizzi ministeriali, le possibilità aperte dalla riforma del '92 e dai successivi interventi normativi del Governo fecero gradualmente emergere degli approcci differenti delle regioni nell’organizzazione e nel funzionamento dei servizi sanitari regionali. Osservatorio Diritti ha deciso di riproporre, seppure in estrema sintesi, alcuni degli elementi emersi da questa accurata analisi (per il dossier completo si rinvia al numero 9 del 2017 di Nigrizia). La tutela della salute è sancita come diritto costituzionale all’Art. La Costituzione italiana riconosce il diritto alla salute definendolo un diritto fondamentale dell’individuo. In altre parole, la sanità è soggetta alla … La genesi del … Così recita il I° comma dell’art. Inoltre, nella Costituzione italiana è scritto, all’articolo 32, che il diritto alla salute rappresenta uno dei diritti fondamentali della persona, dove per salute, si … Anche lo Stato, nonostante sia esso stesso oggetto di controllo da parte delle istituzioni europee per quanto riguarda il rispetto dei vincoli di bilancio e degli equilibri di finanza pubblica, può svolgere un ruolo determinante per consentire alle regioni di superare le inefficienze delle proprie amministrazioni sanitarie. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Primary Health Care on the Road to Universal Health Coverage. Lo Stato deve favorire la diffusione di beni e servizi più sani, di ambienti igienici e non pericolosi, di cambiamenti dell'organizzazione sociale e ambientale. La riforma costituzionale del 2001 ampliava la competenza delle regioni dall'assistenza sanitaria e ospedaliera alla più generica tutela della salute, determinando alcune incertezze nelle attribuzioni della potestà legislativa concorrente e una crescita del contenzioso per la Corte costituzionale, senza tuttavia alterare nella sostanza la capacità coercitiva dello Stato nei confronti delle regioni essendo questa ormai fondata su vincoli di finanza pubblica. Il diritto alla salute è un diritto umano riconosciuto dal diritto internazionale dei diritti umani. Piemonte la Regione più efficiente, alla Calabria la maglia nera. 32, strutturalmente legato al principio dell’uguaglianza sostanziale e altrettanto strettamente alla libertà personale.La carta fondamentale della Repubblica Italiana lo ritiene non soltanto un diritto inalienabile del cittadino ma interesse della collettività, poiché essa garantisce cure gratuite agli indigenti. Nonostante gli indicatori, elaborati dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD, 2014) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2015), collochino la performance complessiva del nostro SSN ai primi posti nel contesto europeo e mondiale per la qualità delle prestazioni e per l’equità e l’universalità di accesso alle cure, restano sul campo profonde diseguaglianze a livello regionale: Inoltre, poiché le regioni in deficit sono proprio quelle che hanno le maggiori carenze strutturali e un'alta mobilità sanitaria si genera un circolo vizioso, dal quale è oggettivamente difficile uscire e che richiederebbe un poderoso scatto in avanti nelle competenze e nelle capacità gestionali delle classe dirigente locale. 32 della Costituzione mentre l'attuazione di questo principio fondamentale è avvenuta con la Legge n. 833 del 23 dicembre 1978 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Le relazioni tra Stato e regioni sono quindi fortemente condizionate dalle politiche di bilancio e dallo strumento degli accordi negoziati, utilizzati per la prima volta nel Patto di stabilità interno introdotto dalla legge finanziaria per il 1999 (articolo 28, legge n. 488/1998). Poiché l'accesso ai fondi per ripianare il disavanzo della spesa sanitaria regionale comporta un inasprimento dei vincoli a cui sono sottoposte le regioni in deficit, esistono differenze di trattamento tra regioni virtuose e regioni in difficoltà a causa del disavanzo generato dalla gestione dei servizi sanitari. Probabilmente non sarebbe opportuno riaccentrare completamente il SSN, ma esiste il problema di colmare i divari fra offerta e consumi di servizi, processi assistenziali e livelli di salute nelle diverse regioni. Infatti, l’imposizione di vincoli di destinazione ai trasferimenti regionali, la definizione di tetti di spesa, l’uso dell’accreditamento per la programmazione dei fabbisogni, il controllo esercitato dalla regione sulle committenze della Aziende sanitarie, hanno comportato un superamento di fatto del modello di competizione amministrata, in realtà mai seriamente perseguito o normato. Il MEF e il Ministero della Salute verificano l’attuazione dei provvedimenti e in caso di mancato adempimento della regione il Governo può nominare un commissario per l'attuazione dei provvedimenti necessari all'attuazione del Piano di rientro. Tra gli spettri della scelta referendaria dello scorso 4 dicembre 2016 vi era proprio la soluzione alla disparità di erogazione: correggendo di nuovo l’art.117 tutto il sistema sarebbe tornato centralizzato, soprattutto in ordine ai finanziamenti delle strutture; nodo cruciale per il funzionamento del sistema. Diritto alla salute: chi è tutelato? La costituzione del SSN ha segnato in Italia un punto di svolta nel riconoscimento della salute come diritto universale garantendo a tutti i cittadini l'accesso alle prestazioni sanitarie erogate dal settore pubblico. Per tutelare il diritto alla salute non basta far funzionare i sistemi sanitari ma è necessario promuovere la salute. La Costituzione italiana riconosce il diritto alla salute definendolo un diritto fondamentale dell’individuo. 32, ad esso interamente dedicato: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Se, infatti, la ricerca sul possibile vaccino prosegue intensamente, ad oggi non esiste alcuna specifica terapia per il trattamento del 2019-nCoV. Il rispetto della persona umana traspare non solamente dal respiro generale dell’intero articolo ma è garantito dall’ultima frase del secondo comma, laddove si legge che. Il SSN superava il precedente sistema di tipo mutualistico frammentato e diseguale, nonché a rischio di bancarotta, che garantiva con la logica propria dei sistemi assicurativi coperture solamente ai lavoratori occupati, in ragione del pagamento di corrispettivi economici proporzionati a prestazioni differenziate per settore economico e per categoria professionale. Mettiamoci in testa una cosa fondamentale: il diritto alla vita è corroborato dal diritto alla salute. Quanto accaduto alle relazioni tra Stato, regioni ed enti locali nell'ambito del sistema sanitario è emblematico dell'evoluzione dei rapporti tra i diversi livelli di governo. 32, I° comma, della Costituzione, ad esso interamente dedicato, così recita: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e … L'esigenza di modificare nuovamente l'assetto del Servizio Sanitario Nazionale trovò finalmente una sponda nella necessità di affidare la responsabilità della gestione delle USL a personale tecnicamente qualificato, piuttosto che ai politici e alle logiche della lottizzazione partitica. Di seguito il testo dell’articolo 32 della Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. : 13886391005 Infatti, il suo atteggiamento nei confronti delle regioni in difficoltà (determinato a sua volta dalll'indirizzo politico espresso dal governo e dalla maggioranza parlamentare che lo sostiene) può oscillare da politiche flessibili, orientate ad aiutare anche con interventi straordinari, a politiche rigide che lasciano sole e colpevolizzano le amministrazioni regionali. Affinché la Giornata mondiale dei diritti umani– che si celebra, come ogni anno, il 10 dicembre – possa essere davvero l’occasione per accrescere la conoscenza, e la coscienza, di quello che sta accadendo in Africa proprio in termini di d… / C.F. Il diritto alla salute è uno dei nostri diritti fondamentali, per tale motivo è utile conoscere cosa garantisce la nostra Costituzione e come sono ripartite le competenze a livello nazionale, regionale e locale: il corso online, quindi, non si rivolge esclusivamente agli operatori del diritto, ma a tutti coloro che vogliono ottenere maggiore consapevolezza su un argomento così importante. 1L’art. e le nuove situazioni giuridiche in esso ricomprese alla luce della moderna concezione del diritto alla salute. La centralità della persona, nell'ambito del diritto alla salute, comporta una serie di altri diritti fondamentali esercitabili dal cittadino. - 6. le regioni subentrarono ai comuni nel controllo e nella gestione delle, alcune categorie di ospedali furono sottratte alla gestione diretta delle USL e costituite come, l'offerta pubblica di servizi sanitari erogati da strutture private convenzionate fu sostituita dal sistema dell'. condizioni di vita e di lavoro sicure e soddisfacenti; la salvaguardia degli ambienti naturali e artificiali; il sistema di finanziamento centralizzato, per cui lo Stato distribuiva le risorse alle regioni che a cascata finanziavano le Unità Sanitarie Locali e gli enti locali (applicando tra l'altro un meccanismo perequativo che sarebbe dovuto servire a riequilibrare il divario tra le regioni del nord e quelle del sud, ma che in effetti deresponsabilizzava la spesa degli enti locali e allo stesso tempo restringeva la loro autonomia); l'insufficienza delle risorse finanziarie erogate rispetto agli obiettivi del SSN che prevedeva prestazioni universali e gratuite; ostacoli all'approvazione e all'attuazione del PSN (Piano Sanitario Nazionale), poi rivelatisi insormontabili; l'impreparazione della classe dirigente delle regioni (di recente costituzione) e degli enti locali a cui spettava il compito di pianificare e inglobare nelle USL le competenze di centinaia di enti mutualistici e le attività dei disciolti enti ospedalieri; la confusione tra obiettivi di rappresentanza democratica e obiettivi di gestione, che determinò l'attribuzione di poteri gestionali ai politici designati dai partiti rappresentati nei Consigli comunali, la conseguente lottizzazione dei Comitati di gestione delle USL da parte del potere politico, le manovre dei gruppi di pressione e fenomeni di clientelismo politico, voto di scambio e corruzione. Nonostante la sanità italiana nel complesso sia piuttosto virtuosa se confrontata con quella di altri paesi europei, a livello regionale si rilevano profonde diseguaglianze che si riflettono sulla conformità della tutela del diritto alla salute e sulla soddisfazione dei cittadini nei confronti dei rispettivi servizi sanitari regionali. Diritto e opportunità a questo punto si equivalgono: se un potentino presenta la stessa patologia di un mantovano ma l’ospedale di Potenza non riesce ad erogare quel servizio, egli non potrà godere del suo diritto; un "diritto inoptato" a tutti gli effetti. La riforma della sanità fu concepita cercando di dare attuazione al disegno costituzionale di decentramento amministrativo e alla recente attuazione delle autonomie regionali. Il diritto alla salute che fa parte dei diritti socioeconomici è connesso al benessere politico, economico e sociale e alla sicurezza per tutti i cittadini. Alla vigilia del voto referendario, infatti è balzata in testa alle preoccupazioni generali la futura gestione centrale o regionale della sanità: se la salute è un diritto improrogabile sancito dalla nostra legge fondamentale, non è lo stesso per la possibilità delle cure, poiché tra città e città, regione e regione, né vi è parità di costi né servizi. “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. I Piani di rientro, dopo l'approvazione da parte degli organi governativi (Ministero della Salute, MEF), vincolano la regione ad attuare una serie di provvedimenti mirati alla riduzione dei costi di gestione (ad esempio, attraverso la ristrutturazione delle aziende sanitarie e del sistema ospedaliero, il blocco delle assunzioni, la riduzione delle tariffe pagate dalla regione per le prestazioni) e all'aumento delle entrate (ad esempio attraverso trasferimenti vincolati dello Stato, l'aumento delle addizionali IRAP e IRPEF regionali, l'aumento del ticket sanitario). Il diritto alla salute Il diritto alla salute mira a garantire non solo l'essere, ovvero l'esistenza del soggetto, ma anche il “bene essere”, attraverso il diritto all'assistenza e mediante la rimozione di tutti quei fattori negativi 2 GRECO, Il “nocciolo duro del diritto alla salute… Ciascuno ha uguale diritto all’accesso ai servizi. Anche il ricorso al mercato come elemento di competizione all'interno dei sistemi sanitari regionali, inizialmente proposto nella legge di riforma del '92 e poi ripreso nel Piano sanitario nazionale 1994-96 e sbandierato dalla propaganda di alcune forze politiche, non sembra aver avuto un ruolo determinante nella differenziazione dei diversi sistemi sanitari regionali. Il tema del “diritto alla salute” è già da tempo entrato nel comune sentire dei cittadini appartenenti alle moderne democrazie occidentali. Di “diritto alla salute” si legge e si sente parlare molto spesso attraverso giornali, riviste, libri, La dichiarazione di principio che considera la salute come il risultato di una serie di fattori di tipo sociale, ambientale, economico e genetico e che esorta gli Stati a predisporre più ampie tutele del diritto alla salute, non limitate solamente all'organizzazione e alla gestione di sistemi di assistenza sanitaria, è stata poi ulteriormente rafforzata dalla Dichiarazione di Alma Ata (Alma Ata Declaration on primary health care), che venne adottata durante la Conferenza Internazionale sull'assistenza sanitaria primaria tenutasi dal 6 al 12 settembre 1978 ad Alma Ata, ex-Unione Sovietica, e ribadita nella Carta di Ottawa durante la Conferenza Internazionale per la Promozione della Salute nel 1986. non sembrano aver determinato modelli di gestione della sanità regionale sostanzialmente diversi l'uno dall'altro. Diritto alla salute e autodeterminazione del paziente sono, oggi, tematiche ampiamente dibattute: esse presentano rilevanti ripercussioni in relazione ai “temi caldi” del consenso informato al trattamento sanitario e, specularmente, del rifiuto delle terapie, in particolare quelle c.d. Iscrizione ROC n. 31534/2018, Leggi l'informativa sulla Privacy | Redazione e contatti, Questo sito contribuisce all'audience di L'impianto generale del SSN rimaneva invariato ma vennero introdotti, non senza polemiche e accuse di centralismo, consistenti aggiustamenti tra i quali: Sui rapporti tra i diversi livelli di governo del Sistema Sanitario Nazionale, già regolati dal sistema delle Conferenze tra Stato, regioni ed enti locali, è poi intervenuta anche la riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 che, in sostanza, ha consolidato il ruolo delle regioni in materia di tutela della salute. “ la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività mediante il servizio sanitario nazionale. trattamenti sanitari da parte del medico. Corte Costituzionale, Sentenza n°184/1986 e Corte di Cassazione Sentenza n°15859/2000 La formalizzazione del diritto alla salute oltre ad averne sancito l'universalità ne ha allargato la portata. Conference edition . 32 Cost. Poiché attraverso i Piani di rientro il Governo può intervenire direttamente sui processi decisionali riguardo l’organizzazione dei servizi sanitari delle regioni, si è di fatto determinato un riaccentramento dei poteri dello Stato e un incremento del processo di amministrativizzazione delle regioni, che a sua volta a favorito un neocentralismo delle regioni nei confronti degli enti locali. Nel mondo . Si tratta di enunciazioni di principio che purtroppo non trovano sempre un'adeguata attuazione come evidenziato, ad esempio, dalle vicende relative all'Ilva di Taranto. La riforma della sanità del 1978 configurava un sistema sanitario articolato su tre livelli: Questa architettura decentrata del SSN comportava però delle criticità, tra cui: A distanza di qualche anno dalla riforma i cittadini erano insoddisfatti, mentre la diversa distribuzione territoriale e dimensionale delle USL testimoniava la differenza di capacità operative e gestionali fra regioni arretrate e quelle più evolute, approfondendo il divario tra nord e sud del paese invece di diminuirlo. Il diritto alla salute è un diritto a prestazioni positive ed è inevitabilmente condizionato a quanto è possibile spendere in un determinato anno per la salute pubblica, tenendo in considerazione gli altri interessi costituzionalmente protetti. Poiché il deficit delle regioni incide sul disavanzo dello Stato e poiché i costi del servizio sanitario (che assorbono gran parte del bilancio delle regioni) costituiscono generalmente la causa del deficit delle regioni, le politiche di contenimento della spesa pubblica generale (necessarie anche per rispettare i vincoli di adesione all'Unione Europea) hanno determinato la necessità di attuare politiche di contenimento della spesa sanitaria regionale. Per tutelare il diritto alla salute non basta far funzionare i sistemi sanitarima è necessario promuovere la salute. The right to health which is part of socioeconomic rights is connected to political, economic and social welfare and security for all citizens. nelle relazioni fra aziende territoriali e aziende ospedaliere; nella ripartizione delle risorse finanziarie fra ospedali pubblici e privati accreditati; nei metodi di gestione e controllo della spesa ospedaliera (dai meccanismi di regressione tariffaria all'utilizzo dell’accreditamento istituzionale come barriera all’ingresso di nuovi soggetti); nella mobilità sanitaria interregionale; nel grado di soddisfazione per l'assistenza sanitaria; nell'efficacia delle politiche di prevenzione; nella frequenza di utilizzazione degli ospedali che sovente è la spia di fenomeni di inappropriatezza clinica e organizzativa o di carenza di strutture alternative.

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